Il Legamento Crociato Anteriore (“LCA” in ambito medico) è uno dei quattro più importanti legamenti che costituiscono l'articolazione del ginocchio. Origina dalla parte mediale (interna) della tibia e si inserisce nella parte laterale del condilo femorale ed è uno dei cardini principali per la stabilizzazione del ginocchio: limita la rotazione interna della tibia, l’iperestensione posteriore del ginocchio e durante l’estensione frena la traslazione in avanti della tibia rispetto al femore.
Il ginocchio è un’articolazione esposta a distorsioni e lussazioni per la sua particolare anatomia. Negli ultimi anni sono aumentate le lesioni al Legamento Crociato Anteriore per lo più dovute a traumi avvenuti durante lo svolgimento di attività sportive che sollecitano e stressano molto in modo particolare il ginocchio (calcio, basket, pallavolo, rugby, tennis). Non è un caso infatti che, per la loro stretta correlazione, spesse volte a questa lesione si associa anche quella del menisco mediale (interno).
Un tipico meccanismo di lesione del LCA è un movimento improvviso e combinato di latero-flessione e rotazione esterna, come ad esempio durante un repentino cambio di direzione o una brusca decelerazione. Un rumore tipo “crack”, la presenza di dolore, instabilità ed il gonfiore immediato, sono i segni tipici di una lesione acuta che deve essere accertata con una Risonanza Magnetica. Il dolore ed il gonfiore possono essere variabili: modesti in alcuni casi, molto marcati in altri.
Oltre alla perdita della stabilità articolare, le lesioni legamentose possono causare danni ad altre strutture articolari come ad esempio i menischi, la cartilagine articolare ed i legamenti collaterali. Una lesione di LCA non ha alcuna possibilità di guarigione in modo naturale, purtroppo questo legamento è uno dei pochi tessuti del corpo umano che non si rigenera autonomamente una volta lesionato, quindi le possibilità sono due: se non interessati allo sport e si conduce una vita “poco attiva” si opta per un trattamento cosiddetto “conservativo” o “non chirurgico”, ossia una buona riabilitazione volta a tonificare tutti i muscoli dell’arto inferiore al fine di migliorare la stabilità del ginocchio e l’equilibri. Se si vuole invece tornare a qualsiasi attività sportiva, soprattutto a livelli medio-intensi, l’unica soluzione concreta e definitiva è l’intervento chirurgico.
Accenniamo subito che la riabilitazione post ricostruzione del LCA è un processo lungo ma gratificante se la fisioterapia viene svolta correttamente e con impegno (3 volte a settimana): i risultati dei miglioramenti sono visibili quasi giorno dopo giorno con l’abbandono delle stampelle già nell’arco di un mese / mese e mezzo a seconda di alcune variabili quali età del paziente, tempi di reazione ai trattamenti e costanza nei trattamenti stessi.
La prima fase della riabilitazione (dall’intervento al 15° giorno circa) prevede:
Per la deambulazione vengono prescritte le stampelle ed il carico sull’arto operato può iniziare già dal giorno seguente all’intervento. Non vi sono particolari controindicazioni alla quantità di carico concesso: sarà il dolore, la paura iniziale e la presenza dei punti (per 15 giorni circa) ad autolimitare il paziente stesso al carico.
La seconda fase della riabilitazione (dal 15° giorno a 30° post-operatorio circa) prevede:
La terza fase della riabilitazione (dal 30° giorno al 120° post-operatorio circa) inizia ad essere un po’ più stimolante e prevede:
La quarta fase della riabilitazione (dal 4° mese al 6° mese post-operatorio) è la fase più emozionante e movimentata e consiste in:
Dal 6° mese dall’intervento chirurgico si raggiunge una forma fisica tale da permettere la ripresa TOTALE delle attività sportive in piena sicurezza.
Se volete prenotare una prima visita di valutazione e comprendere meglio il percorso fisioterapico più adatto alla vostra situazione clinica contattatemi chiamando il numero 3473034660. Sarò felice di aiutarvi e di rispondere alle vostre domande.