fascite plantare

La fascite plantare è un’infiammazione della fascia plantare, ovvero il legamento arcuato che decorre in avanti dalla zona interna del calcagno fino alla base delle dita del piede.

Il dolore si può manifestare a livello del calcagno e viene in questo caso denominata fascite plantare prossimale, a livello del medio-piede, in questo secondo caso viene denominata fascite plantare distale, oppure nei casi più gravi all’intero arco della volta plantare.


Nello sport è un disturbo molto frequente tra chi pratica running, ma si presenta con regolarità anche tra chi gioca a calcio, basket, rugby, atletica leggera, danza e, in generale, in tutti quegli sport in cui i piedi e le caviglie sono sottoposti forti sollecitazioni meccaniche e sovraccarichi.

 

Durante la fase di appoggio nel passo, nella corsa e nel salto, la fascia plantare viene stirata in maniera significativa: da questi stress eccessivi e ripetuti scaturisce un processo infiammatorio e di conseguenza un dolore che cresce nel tempo. A volte, si possono notare al tatto addirittura delle “palline” sotto al piede, segno queste di forte tensione della fascia plantare.

Non solo negli sportivi, la fascite plantare è una patologia che può colpire chiunque dalle casalinghe a chi svolge regolare lavoro di ufficio; questo perché? Perché esistono altri fattori predisponenti che possono portare a questo disturbo. Vi elenco i più comuni:

  • Alterazioni della postura;
  • Piedi piatti o cavi;
  • Alterazioni del ciclo del passo per problemi neurologici pregressi (per es. ictus)
  • Sovrappeso;
  • Calzature inadeguate (tacchi troppo alti, scarpe antinfortunistiche o scarpe troppo basse senza una giusta suola);

Il dolore può essere molto intenso, tanto da impedire non solo la corsa, ma persino una semplice passeggiata. Raramente ci si alza al mattino e si scopre dal nulla di avere un forte fastidio sotto al piede. Solitamente, è una patologia con un decorso progressivo dove i soggetti si accorgono con il passare del tempo che qualcosa non va, non ci danno peso, continuano a svolgere la loro attività pensando che il malessere “passi da solo” finché non si arriva al punto che i primi passi al mattino giù dal letto sono veramente problematici e restano difficoltosi anche durante la giornata.

Esistono poi anche degli esordi più “violenti” possiamo dire dove il soggetto, che fino al giorno prima stava benissimo, si alza e scopre di avere un dolore lancinante sotto al piede. In questi casi bisogna indagare cosa è stato fatto il giorno prima di così anomalo, così diverso dalla classica routine: una prima corsa dopo mesi di sedentarietà, un movimento al lavoro ripetitivo, oppure un nuovissimo paia di scarpe (voglio ricordare che costo elevato di una calzatura non è sinonimo di qualità al giorno d’oggi. Esempio: una scarpa da corsa del valore di 150 euro non è detto che, per noi, sia meglio di una scarpa da 50 euro: non esiste la scarpa perfetta per tutti, esiste la calzatura più idonea al nostro piede indipendentemente dal prezzo).


Come si può trattare questa patologia?

Il trattamento della fascite plantare deve essere attuato nel più breve tempo possibile dall’insorgere della sintomatologia dolorosa. Il fattore principale è il riposo assoluto e la cessione di qualsiasi tipo di attività che possa influenzare e stressare le strutture anatomiche dei piedi. Fatto ciò, è possibile iniziare un percorso fisioterapico che si articola in diverse fasi:

  • Inizialmente, se la zona è molto sensibile un ciclo di sedute di Laser ad Alta Potenza, Ultrasuoni o Tecar sono delle ottime soluzioni che mirano a ridurre l’infiammazione e il dolore;
  • Una volta ridotta tale sintomatologia, è possibile eseguire una tecnica chiamata “massaggio trasverso profondo” della fascia plantare con l’obiettivo di ristabilire l’elasticità e mobilità fisiologica dei tessuti contratti;
  • Manipolazioni manuali delle varie articolazioni del piede possono ridurre/risolvere rigidità o eventuali blocchi articolari;
  • Per ultimi, ma non meno importanti, esercizi di rinforzo muscolare ed esercizi di stretching di tutti i muscoli che compongono il piede ed il polpaccio sono molto utili come prevenzione per chi è particolarmente soggetto alla fascite plantare.

Non dimentichiamoci dei plantari! Le solette, anche le classiche meno costose che si trovano in farmacia, sono degli ottimi rimedi che si possono acquistare fin da subito. Il loro obiettivo è cercare di assorbire qualsiasi perturbazione meccanica a cui sono sottoposte le strutture del piede ad ogni singolo passo, distribuire meglio il peso e rendere la scarpa più confortevole possibile. Ricordo che i plantari possono essere indossati quotidianamente anche se non affetti da fascite plantare a semplice scopo di prevenzione, soprattutto da quei soggetti che stanno in piedi tutto il giorno (commesse, baristi) o indossano scarpe antinfortunistiche.

 

Il ghiaccio posso metterlo? Funziona?

Diciamo che ce un po’ da sfatare questo “mito del ghiaccio”. Il ghiaccio con applicazioni di 15/20 minuti 3/4 volte al giorno può essere un aiuto contro al dolore nella prima fase acuta della patologia (3 – 5 giorni). Successivamente, il suo costante utilizzo è controproducente: il freddo ha un’azione di vasocostrizione dei vasi sanguigni e porta ad un irrigidimento ulteriore delle strutture interessate (immaginate le vostre dita con la neve cosa succede!). Ma sbaglio o è proprio la rigidità, tensione e contrazione anomala della fascia plantare il vero problema che vogliamo risolvere? Meglio piuttosto il calore che ha un’azione rilassante sui tessuti e aiuta a ridurre la tensione delle strutture.

 

Il mio consiglio è quello di non sottovalutare questa patologia. Se avvertite dei fastidiosi dolori sotto alla volta plantare da più di una settimana, contattate al più presto un fisioterapista per valutare il miglior trattamento per voi. Non allarmatevi se durante le sedute i miglioramenti saranno piccoli e piuttosto lenti: essendo “il riposo” la prima regola da applicare in casi come questi, è anche vero che però i piedi sono fondamentali nella vita di tutti i giorni; di conseguenza, sollecitandoli ad ogni singolo passo, è impossibile lasciarli davvero a riposo, l’infiammazione ha più difficoltà a risolversi e ciò si ripercuote su una tempistica di miglioramento più lenta.

 

 

Se volete prenotare una prima visita di valutazione e comprendere meglio il percorso fisioterapico più adatto alla vostra situazione clinica contattatemi chiamando il numero 3473034660. Sarò felice di aiutarvi e di rispondere alle vostre domande.